È urgente avviare la vaccinazione anti - Covid 19 delle persone con disabilità gravi che non vivono negli istituti, ma sono assistite nelle loro case.
Lo affermano le sezioni regionali dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare e l'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica del Friuli Venezia Giulia, che hanno indirizzato una lettera aperta ai rappresentanti delle istituzioni regionali e ai parlamentari friulani.
Alla Giunta regionale viene chiesto di proseguire lungo la strada intrapresa con la decisione, assunta autonomamente e “forzando”i tempi del Piano nazionale, di vaccinare le persone fragili ospiti dei centri residenziali, integrando il provvedimento “per consentire da subito quantomeno la vaccinazione delle persone con disabilità più gravi e maggiormente a rischio assistite a domicilio”.
Ai consiglieri regionali e ai parlamentari viene chiesto di sostenere le richieste delle associazioni e di “attivarsi in tutte le sedi e le forme possibili per chiedere al Governo di assicurare fin dai prossimi giorni l'accesso prioritario alla vaccinazione delle persone con disabilità e dei caregiver che le assistono”, modificando il Piano nazionale in linea con i contenuti della risoluzione approvata nei giorni scorsi da Camera e Senato.
“Per quanto riguarda le patologie di cui ci occupiamo - spiegano i presidenti delle Uildm di Gorizia, Pordenone e Udine e di Aisla FVG - , stiamo parlando di un ristretto numero di persone affette da malattie neurologiche che colpiscono l'apparato respiratorio, comportando l'uso della ventilazione assistita, con gravissime disabilità motorie, non autosufficienti e che vengono ogni giorno a contatto con chi li assiste”.
“Si consideri - aggiungono - che il disabile con gravi patologie che vive nel proprio domicilio è a rischio di essere contagiato dai suoi caregiver, perché badanti e familiari, a differenza degli operatori delle strutture socio-sanitarie, non possono per ora accedere alle vaccinazioni ed escono dall'ambiente casalingo più volte al giorno, aumentando il rischio di portare a casa involontariamente il virus”.
Il testo integrale della lettera si può scaricare cliccando qui.
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A livello nazionale intanto il 2 marzo la UILDM ha sottoscritto, assieme a una quarantina di associazioni, una lettera dell'intergruppo parlamentare sulle malattie rare indirizzata al ministro della Salute, Speranza, e alla ministra per la Disabilità, Stefani. Nel documento, che si può scaricare cliccando qui, viene chiesto, in sostanza, di rivedere profondamente l'elenco delle patologie che compongono la categoria di soggetti "estremamente vulnerabili" che dovrebbe avere la priorità nell'avvio della seconda fase del piano vaccinale nazionale. Al momento, come ricorda il documento, l'elenco esclude gran parte delle malattie rare e, per quanto ci riguarda da vicino, non comprende patologie come la SMA o le distrofie muscolari Duchenne e Becker.