ISEE: il Governo cambia le regole

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Aggiornamento

Le modifiche ai criteri di calcolo dell’ISEE descritte nell’articolo sono entrate in vigore con l’approvazione della Legge 26 maggio 2016, n. 89 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca” (pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 28 maggio 2016, n. 124), Art. 2 sexies “ISEE dei nuclei familiari con componenti con disabilità”.

Il Decreto interministeriale 1 giugno 2016 n. 146 ha approvato i nuovi modelli DSU (per l’ISEE) e le relative istruzioni in aderenza alla nuova legge.

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Il Governo ha deciso di mettere mano ai criteri di calcolo dell’ISEE per recepire i contenuti delle sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato.

Lo ha fatto attraverso un emendamento a un decreto legge che riguarda tutt’altra materia e che, molto probabilmente, verrà convertito in legge entro la fine di maggio e porterà, a partire da giugno, alla revisione degli ISEE da parte dell’INPS sulla base dei nuovi criteri.

Ne dà notizia sul sito Handylex.org Carlo Giacobini con un approfondito articolo che cerca di chiarire gli effetti della soluzione scelta dal governo che, purtroppo, non saranno necessariamente migliorativi per le persone con disabilità.

Da un lato, infatti, la modifica proposta esclude dal conteggio dei redditi tutte le provvidenze assistenziali ed indennitarie legate alla disabilità (pensioni, indennità, contributi, ecc.), dall’altro, però, come si temeva, cancella tutte le franchigie previste, a seconda della gravità, sia per i minorenni che per i maggiorenni (erano per i maggiorenni: 4.000, 5.500, 7.000 euro; per i minorenni: 5.500, 7.500, 9.500 euro).

Inoltre viene meno “la possibilità di detrarre dall’indicatore del reddito le spese effettivamente sostenute e dimostrabili per l’assistenza personale o l’ammontare della retta versata per l’ospitalità alberghiera per il ricovero in strutture residenziali nell’ambito di percorsi assistenziali integrati di natura sociosanitaria”. Poichè tale detrazione era strettamente legata all’ammontare delle provvidenze assistenziali dichiarate.

Al posto delle franchigie soppresse, spiega sempre Giacobini, “viene introdotta l’opportunità di applicare per ogni persona con disabilità presente nel nucleo familiare una maggiorazione della scala di equivalenza pari allo 0,50” che, in pratica, porta a una riduzione dell’ISEE.

“Alcuni analisti sostengono che tale soluzione sia maggiormente vantaggiosa rispetto al sistema delle franchigie poiché agisce sia sull’ISR che sull’ISP; altri affermano invece che in realtà il vantaggio è superiore per i redditi/patrimoni più elevati e nullo o svantaggioso per i redditi bassi”.

L’effetto combinato di queste modifiche non è facile da determinare in linea generale e andrà valutato caso per caso. “Senza dubbio – sintetizza Giacobini – per alcuni l’ISEE finale sarà più basso rispetto a quello derivato dal DPCM 159/2013, per altri non cambierà nulla, per altri ancora potrebbe essere meno vantaggioso”.

Per conoscere nel dettaglio i contenuti del decreto del Governo, l’iter e i tempi della sua approvazione e gli effetti che avrà, vi consigliamo la lettura integrale dell’articolo pubblicato da Carlo Giacobini su handylex.org

Ritratto di admin_udine

admin_udine