È prematuramente scomparso, all’età di soli 61 anni, l’architetto friulano Paolo De Rocco, uno dei primi professionisti in Italia ad occuparsi in modo approfondito del tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche e della progettazione accessibile.
Giovane architetto, negli anni immediatamente successivi al sisma che colpì il Friuli nel 1976, assieme alla collega e futura moglie Maria Costanza Del Fabro, elaborò uno studio, pubblicato nel 1979 dalla Segreteria Generale Straordinaria per la Ricostruzione delle zone terremotate, che rappresentò il primo autorevole e organico manuale italiano in materia di accessibilità.
Si trattò di una pubblicazione di respiro europeo frutto, non solo di una solida professionalità, ma anche di numerosi viaggi di studio all’estero e di contatti con i più autorevoli esperti dell’epoca in questa materia. La pionieristica ricerca, che comprende 259 schede tecniche ed è ancor oggi più valida di molte recenti realizzazioni, rappresentò un contributo fondamentale agli studi sulla fruibilità dell’ambiente costruito.
Pochi anni dopo, nel 1983, i due professionisti organizzarono a Udine, per conto della Facoltà di Ingegneria dell’ateneo friulano e in collaborazione con il Comitato di coordinamento delle associazioni delle persone disabili, il primo corso universitario in Italia sulla progettazione accessibile. Un’esperienza che fu replicata anche a Venezia e che ebbe ampio seguito in molte università italiane.
Per tutta la sua carriera mantenne rapporti molto stretti con l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare di Udine (Uildm) e altre associazioni di persone con disabilità, continuando ad occuparsi con rara sensibilità, forti motivazioni e profonda conoscenza della materia del tema delle barriere architettoniche, cui affiancò professionalmente la passione per l’architettura del paesaggio.
Assieme alla Uildm fu promotore di una delle prime rilevazioni a tappeto della città di Udine, di un laboratorio – percorso accessibile e di una mostra fotografica sulle problematiche in tema di barriere architettoniche del capoluogo friulano, realizzata con la collaborazione di Bruno Cignacco. Suo, tra l’altro, è il progetto della comunità residenziale “Piergiorgio” di Udine. Nel 2006 la Consulta regionale del Friuli Venezia Giulia delle associazioni delle persone disabili gli assegnò il “Premio regionale solidarietà”.
È stato tra i probiviri del Cerpa (il Centro europeo di ricerca e promozione dell’accessibilità) ed era componente del Comitato tecnico scientifico del Criba FVG (il Centro Regionale di informazione sulle barriere architettoniche del Friuli-Venezia-Giulia).
Durante la sua ricca attività professionale fu autore di numerose pubblicazioni e progettazioni, partecipò a molti convegni e promosse una copiosa serie di attività sia nel campo dell’accessibilità sia in altri settori.
Dopo anni di attività nel capoluogo friulano, aveva aperto assieme alla moglie uno studio a San Vito al Tagliamento, cittadina pordenonese dov’era nato e dove viveva.
“La perdita di una persona a cui mi legava una grande amicizia e una profonda stima – afferma il consigliere della Uildm di Udine Innocentino Chiandetti – lascia un vuoto incolmabile e un grande debito di riconoscenza di tutto il mondo delle disabilità. Paolo aveva una straordinaria sensibilità, unita a un grande rigore umano ed intellettuale. La sua profonda cultura, la sua raffinata preparazione e la sua inesauribile generosità lo hanno reso un punto di riferimento insostituibile per molti professionisti, docenti e persone con disabilità. Non possiamo che ringraziarlo ancora una volta per tutto ciò che ha voluto donarci con il suo impegno e il suo insegnamento”.