Gianni Borta, uno dei più importanti pittori friulani, racconta con passione e sincerità il suo percorso umano e artistico nell'intervista centrale del nuovo numero di WheelDM.
Nel servizio di apertura Luca, Herrman, Diego, Giorgia e Gabriele raccontano il loro rapporto con la scuola.
Samuele parla della sua esperienza di alternanza scuola lavoro in una radio, mentre Ivan ci dice tutto quello che c'è da sapere sui Mondiali di hockey in carrozzina in programma dal 24 settembre a Lignano, e Alain ci racconta di una sua passeggiata (quasi) in serenità a Pordenone.
Completano il sommario l'intervista doppia di Diego e Samuele, la recensione del film “Wonder”, un articolo musicale su Lucio Battisti e la sezione sportiva riservata alle squadre friulane di hockey in carrozzina: gli Alma Madracs Udine e i Friul Falcons.
WhelDM si può scaricare in formato PDF, richiedere in cartaceo alla UILDM di Udine o leggere sul blog www.wheeldm.org
Qui, invece, si possono leggere tutti i numeri già usciti.
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IL PROGETTO
WheelDM è il primo prodotto concreto del laboratorio sulla comunicazione avviato alla fine del 2014 dalla UILDM di Udine.
Il nome, come spiega l’editoriale del primo numero, “deriva dal termine inglese wheel, che significa ruota, chiaro riferimento alla carrozzella, compagna inseparabile delle persone con disabilità, che si pronuncia uil, guarda caso come le prime tre lettere dell’acronimo UILDM, fortunata coincidenza che non abbiamo esitato un attimo a sfruttare per la nostra ‘creatura’, il cui nome si pronuncia appunto uildim”.
La redazione è composta da una decina di soci con disabilità che, accompagnati da due giornalisti, si sono occupati e si occuperanno di tutto: dalla scelta del nome della testata alla grafica, dalla scrittura degli articoli ai titoli, dall’impaginazione alle foto. In questo senso WheelDM, che non ha ancora una periodicità definita, non vuole essere l’organo ufficiale della sezione di Udine, ma l’espressione delle idee, degli interessi e delle capacità del gruppo che lo realizza e che è, ovviamente, aperto a nuovi ingressi.
Alla base del progetto c’è un uso intensivo delle nuove tecnologie informatiche e della comunicazione. C’è chi gestisce il computer con gli occhi e chi usa i comandi vocali, chi lavora con una tastiera virtuale sullo schermo e chi usa il mouse tradizionale. I materiali viaggiano via email e vengono salvati e scambiati sulla rete, i commenti e le proposte si fanno all’interno di un forum di gruppo. Le riunioni di redazione si aprono sempre con il caratteristico squillo di Skype che annuncia l’avvio di una videochiamata di gruppo, che consente di far partecipare anche chi, per le sue condizioni di salute, fa più fatica a muoversi da casa e a prendere parte ad altre attività. È questo, del resto, uno degli obiettivi principali dell’iniziativa.