Firma l’appello per il diritto alla salute

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La Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha lanciato un appello affinché la revisione della spesa pubblica non si traduca in una serie di tagli indiscrimiati allo stato sociale che colpirebbero i più deboli.

La UILDM nazionale e la sezione di Udine hanno già sottoscritto l’appello (che si può leggere qui sotto), tuttavia è fondamentale anche l’adesione dei singoli cittadini.

Fai circolare l’appello e firmalo anche tu!

Firma l’appello, sottoscritto anche dalla UILDM, tra i fondatori della FISH

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PER IL DIRITTO ALLA SALUTE

COLPIRE GLI SPRECHI, SPENDERE MEGLIO, MA FERMARE I TAGLI!

 

La spesa pubblica per il welfare è un investimento per accrescere il benessere, la coesione sociale, l’occupazione, lo stesso PIL, indispensabile in tempo di crisi e necessario per la ripresa economica.

Le risorse pubbliche provengono dalle imposte pagate dalla collettività: devono essere usate con rigore per assicurare servizi di qualità, così si difende l’universalismo. E chi evade ruba due volte: quando non paga le tasse e quando usa i servizi pagati dagli altri.

La spending review deve, e può, servire a garantire il diritto alla salute e all’assistenza socio sanitaria, con un’opera continua di riqualificazione della spesa pubblica, per rendere sempre più appropriata l’offerta del welfare, avvicinandola ai bisogni dei cittadini.

Per questo occorre sostenere i servizi e le prestazioni che, misurati i risultati, dimostrino effetti migliori (per la salute, le cure, l’inclusione sociale…).

Le manovre finanziarie degli ultimi anni, e il decreto appena approvato dal Governo, non attuano una “buona” spending review: bensì impongono tagli lineari al finanziamento della sanità (e le precedenti manovre anche nuovi ticket), esponendo a gravi rischi il diritto costituzionale alla salute e all’assistenza e il modello universale del nostro Servizio Sanitario Nazionale (e se la sanità è in crisi l’assistenza sociale rischia addirittura di scomparire, anche a causa delle crescenti difficoltà dei comuni nel garantirla).

L’allarme sulla crescita della spesa sanitaria è infondato, come segnala anche l’ultimo rapporto della Corte dei Conti. E, nei confronti internazionali, l’Italia associa minore spesa a migliori servizi. Eppure ci sono ancora margini per “migliorare”: recuperando efficienza ed efficacia, contrastando sprechi e illegalità. Ma è assolutamente indispensabile distinguere tra operazioni a “breve termine” e altre che necessitano di tempi più lunghi per ottenere risultati duraturi; e selezionare gli interventi, tenendo conto delle diverse condizioni e dei diversi comportamenti tra le regioni. Altrimenti il tutto si riduce a operazioni per fare cassa.

L’esperienza di alcune regioni dimostra che il vero risanamento non si ottiene con tagli indiscriminati, ma con una coraggiosa riorganizzazione dei servizi socio sanitari: il ridimensionamento e la riqualificazione della rete ospedaliera, il potenziamento dei servizi distrettuali (assistenza domiciliare e cure primarie), regole serie per gli accreditamenti dei privati, l’integrazione fra sociale e sanitario, servizi e non voucher.

Il momento è difficilissimo: vogliamo contribuire al risanamento e alla ripresa per fare uscire l’Italia dalla grave crisi in cui si trova ormai da troppo tempo. E se l’emergenza in cui ci troviamo impone scelte difficili, queste non possono e non devono compromettere il modello universale del nostro Servizio Sanitario Nazionale, impedire ancora l’esistenza dei livelli essenziali per l’assistenza sociale (non autosufficienza, minori, povertà …) e colpire ancora una volta le persone più deboli.

La discussione parlamentare sul decreto appena approvato va accompagnata da una grande “mobilitazione” sociale e dalla partecipazione democratica: per fare scelte decisive per il nostro futuro.

Per questo chiediamo al Governo (con un ruolo forte del Ministero della Salute), alla Conferenza delle Regioni, all’ ANCI e al Parlamento di aprire subito un confronto vero con le Associazioni e i vari soggetti impegnati nel welfare socio-sanitario, e con il Sindacato: abbiamo proposte da fare per scongiurare la logica dei tagli lineari, e assumere precisi impegni per contribuire alla riqualificazione del Servizio Socio Sanitario pubblico e universale, a garanzia dei diritti di cittadinanza sanciti dalla nostra Costituzione.

Primi firmatari
Pietro Barbieri – Presidente FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)
Giorgio Bignami – Presidente Forum Droghe
Don Luigi Ciotti – Presidente Gruppo Abele
Giovanna Del Giudice – Portavoce Forum Salute Mentale
Nerina Dirindin – SOS Sanità
Antonio Gaudioso – Segretario generale Cittadinanzattiva
Maria Grazia Giannichedda – Presidente Fondazione Basaglia
Patrizio Gonnella – Presidente Antigone
Gavino Maciocco – Coordinatore SaluteInternazionale.info
Michele Mangano – Presidente Auser
Don Giovanni Nervo – Presidente onorario Fondazione Zancan, già Fondatore e primo presidente Caritas Italiana
Franco Rotelli – Presidente Conferenza mondiale per la salute mentale “F. Basaglia”
Gisella Trincas – Presidente Unasam (Unione Nazionale Associazioni per la Salute Mentale)
Tiziano Vecchiato – Direttore Fondazione Zancan
Don Armando Zappolini – Presidente CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza)

A cura dell’Ufficio Stampa FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)

 

Firma l’appello, sottoscritto anche dalla UILDM, tra i fondatori della FISH

Ritratto di admin_udine

admin_udine