In questo numero l'ospite speciale di WheelDM è Rita Maffei, vicepresidente del Centro Servizi e Spettacoli, che in un'ampia intervista fa un bilancio di oltre trent'anni di vita teatrale.
Nel servizio di apertura Moreno, Herrman e Diego parlano dell'importanza della fisioterapia.
Luca racconta le emozioni provate in occasione della sua prima mostra nel paese in cui vive e ci regala un bellissimo calendario da staccare, mentre Nicolò lancia la sua campagna "vorrei prendere l'autobus".
Completano il sommario l'intervista doppia a Jacopo e Gabriele, la recensione del film “Giraffada”, un articolo musicale su Michael Jackson, uno sull'incontro tra la UILDM e gli amici di Ruda, e la sezione sportiva riservata alle squadre friulane di hockey in carrozzina, i Madracs Udine e i Friul Falcons, che fanno un bilancio dell'avvio di stagione. Mentre la copertina è dedicata al nuovo furgone acquistato dalla sezione.
WhelDM si può scaricare in formato PDF, richiedere in cartaceo alla UILDM di Udine o leggere sul blog www.wheeldm.org
Qui, invece, si possono leggere tutti i numeri già usciti.
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IL PROGETTO
WheelDM è il primo prodotto concreto del laboratorio sulla comunicazione avviato alla fine del 2014 dalla UILDM di Udine.
Il nome, come spiega l’editoriale del primo numero, “deriva dal termine inglese wheel, che significa ruota, chiaro riferimento alla carrozzella, compagna inseparabile delle persone con disabilità, che si pronuncia uil, guarda caso come le prime tre lettere dell’acronimo UILDM, fortunata coincidenza che non abbiamo esitato un attimo a sfruttare per la nostra ‘creatura’, il cui nome si pronuncia appunto uildim”.
La redazione è composta da una decina di soci con disabilità che, accompagnati da due giornalisti, si sono occupati e si occuperanno di tutto: dalla scelta del nome della testata alla grafica, dalla scrittura degli articoli ai titoli, dall’impaginazione alle foto. In questo senso WheelDM, che non ha ancora una periodicità definita, non vuole essere l’organo ufficiale della sezione di Udine, ma l’espressione delle idee, degli interessi e delle capacità del gruppo che lo realizza e che è, ovviamente, aperto a nuovi ingressi.
Alla base del progetto c’è un uso intensivo delle nuove tecnologie informatiche e della comunicazione. C’è chi gestisce il computer con gli occhi e chi usa i comandi vocali, chi lavora con una tastiera virtuale sullo schermo e chi usa il mouse tradizionale. I materiali viaggiano via email e vengono salvati e scambiati sulla rete, i commenti e le proposte si fanno all’interno di un forum di gruppo. Le riunioni di redazione si aprono sempre con il caratteristico squillo di Skype che annuncia l’avvio di una videochiamata di gruppo, che consente di far partecipare anche chi, per le sue condizioni di salute, fa più fatica a muoversi da casa e a prendere parte ad altre attività. È questo, del resto, uno degli obiettivi principali dell’iniziativa.