È arrivato WheelDM n.15

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WheelDM n.15

 

In questo numero l'ospite speciale di WheelDM è Caterina Tomasulo, in arte Catine, la simpaticissima e unica "cabarista friul-lucana"

Nelle altre pagine si parla molto di viaggi: da quelli reali raccontati Moreno, Silvia e Diego, a quelli virtuali (siete mai stati in Giappone?) o narrati (qualche consiglio di buone letture). Durante l'isolamento causato dal coronavirus, infine, la nostra volgia di uscire e la nostra fantasia hanno prodotto le cartoline immaginarie che riempiono il paginone centrale.

Nicolò ci racconta la sua maturità con due femori rotti, Silvia e Giorgia affrontano l'intervista doppia e il "Il cjanton dall'emoticon" se la prende con le rampe di scale.

Completano il sommario la recensione del film “Green Book”, un articolo musicale sui Led Zeppelin, uno sulla "serenità di Gauguin" e un ricordo di Muhammad Alì. 

Chiude il giornale il saluto a Federico Bassi, uno dei primi fisioterapisti a occuparsi di malati neuromuscoalri in regione.

WhelDM si può scaricare in formato PDF, richiedere in cartaceo alla UILDM di Udine o leggere sul blog www.wheeldm.org

Qui, invece, si possono leggere tutti i numeri già usciti.

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IL PROGETTO

WheelDM è il primo prodotto concreto del laboratorio sulla comunicazione avviato alla fine del 2014 dalla UILDM di Udine.

Il nome, come spiega l’editoriale  del primo numero, “deriva dal termine inglese wheel, che significa ruota, chiaro riferimento alla carrozzella, compagna inseparabile delle persone con disabilità, che si pronuncia uil, guarda caso come le prime tre lettere dell’acronimo UILDM, fortunata coincidenza che non abbiamo esitato un attimo a sfruttare per la nostra ‘creatura’, il cui nome si pronuncia appunto uildim”.

La redazione è composta da una decina di soci con disabilità che, accompagnati da due giornalisti, si sono occupati e si occuperanno di tutto: dalla scelta del nome della testata alla grafica, dalla scrittura degli articoli ai titoli, dall’impaginazione alle foto. In questo senso WheelDM, che non ha ancora una periodicità definita, non vuole essere l’organo ufficiale della sezione di Udine, ma l’espressione delle idee, degli interessi e delle capacità del gruppo che lo realizza e che è, ovviamente, aperto a nuovi ingressi.

Alla base del progetto c’è un uso intensivo delle nuove tecnologie informatiche e della comunicazione. C’è chi gestisce il computer con gli occhi e chi usa i comandi vocali, chi lavora con una tastiera virtuale sullo schermo e chi usa il mouse tradizionale. I materiali viaggiano via email e vengono salvati e scambiati sulla rete, i commenti e le proposte si fanno all’interno di un forum di gruppo. Le riunioni di redazione si aprono sempre con il caratteristico squillo di Skype che annuncia l’avvio di una videochiamata di gruppo, che consente di far partecipare anche chi, per le sue condizioni di salute, fa più fatica a muoversi da casa e a prendere parte ad altre attività. È questo, del resto, uno degli obiettivi principali dell’iniziativa.

 

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Ritratto di admin_udine

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