Non ci sono cambiamenti di rilievo per il Contributo per l'aiuto familiare (CAF), un beneficio economico previsto allo scopo di sostenere le situazioni in cui, per l’accudimento delle persone non autosufficienti con un certo livello di gravità ci si avvale dell’aiuto di addetti all’assistenza familiare.
La condizione minima per accedere al contributo rimane quella di aver attivato un contratto di almeno 20 ore settimanali.
■ ISEE, importi del contributo e rendicontazione
La soglia ISEE rimane a 30.000 euro.
L'entità del contributo erogabile resta legata all'incrocio tra il valore dell'ISEE, il livello di gravità della non autosufficienza (misurata in base ad alcune scale: AGD, CDR, GEFI) e le ore di assistenza settimanali ed è fissata in modo predeterminato. Si va da un minimo di 2.892 euro all'anno a un massimo di 12.000. Il quadro completo si trova nella Tabella 2 allegata al Regolamento.
Rispetto agli importi del vecchio Regolamento c'è stato un aumento di tutti i livelli di contributo in una misura variabile tra circa il 5 e circa il 10 per cento.
Come per il passato è previsto che venga rendicontato tutto il contributo concesso.
■ Riduzione per più persone con disabilità conviventi
Rimane la clausola che, nel caso in cui nello stesso domicilio “vi siano due o più persone, familiari o conviventi abituali, alle quali sia stato riconosciuto il beneficio”, prevede che solo un contributo (eventualmente quello di importo più alto) sia erogato per intero, mentre gli atri sono ridotti del 50 per cento.
Viene però introdotta un'eccezione che non fa scattare la riduzione nel caso di “progettualità di abitare inclusivo o co-housing autorizzate secondo la disciplina di settore”.
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