È abituata a scavare nelle tempo alla ricerca delle radici della nostra civiltà. Parla diverse lingue e le sue ricerche l'hanno portata, tra l'altro, in Siria, in Georgia, nel Kurdistan iracheno e in Arabia Saudita, da dove è rientrata poche settimane fa.
Nata a Porcia nel 1978, dopo la maturità scientifica si è laureata in Archeologia e conservazione dei beni archeologici all'università di Ca' Foscari a Venezia, per poi ottenere il dottorato in Storia del patrimonio archeologico e storico artistico a Torino.
Specializzata nello studio delle ceramiche, in questi anni ha partecipato a molte importanti campagne internazionali di scavi, collaborando, tra l'altro, con gli atenei di Udine e Venezia, per i quali è stata anche assegnista di ricerca.
Nel suo curriculum ci sono diverse pubblicazioni specialistiche, ma anche l'attenzione all'attività divulgativa. Nel 2020, come componente della spedizione del progetto “Terra di Ninive”, ha condiviso con i suoi colleghi il prestigioso premio internazionale "Khaled al-Asaad" per la miglior scoperta archeologica dell'anno: i rilievi rupestri lungo uno dei più antichi canali di irrigazione della storia, il canale di Faida, costruito dagli assiri tra l'VIII e il VII secolo a.C.
Mercoledì 2 agosto alle ore 16.00 la redazione di WheelDM ha incontrato a tu per tu Katia Gavagnin. Guarda l'intervista.
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