Il presidente della Consulta Regionale delle persone disabili e delle loro famiglie, Mario Brancati, attraverso una lettera indirizzata alla Regione Friuli Venezia Giulia, all’Ufficio scolastico regionale ed all’Associazione nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) del Friuli Venezia Giulia, chiede di emanare dei provvedimenti eccezionali a favore dei bambini e ragazzi con disabilità, in relazione alla sospensione delle attività didattiche, previste per tutte le scuole di ogni ordine e grado.
In particolare la richiesta avanzata è quella di permettere agli insegnanti di sostegno di entrare nelle case delle famiglie dei bambini e dei ragazzi con disabilità. Inoltre si chiede a tutte le istituzioni e agli enti locali di erogare i servizi a favore dei minori disabili e delle loro famiglie, normalmente erogati nelle scuole e nelle attività pomeridiane, con l’ausilio degli educatori, degli assistenti alla persona, degli assistenti all’autonomia ed alla comunicazione.
La Consulta, attraverso il presidente, che conferma una totale disponibilità a collaborare con le istituzioni, sottolinea che i bambini ed i ragazzi con disabilità si trovano in una particolare condizione di fragilità in questo periodo di emergenza Coronavirus, considerando le difficoltà che alcuni di loro hanno nell’utilizzo dei sistemi per la didattica a distanza, come il registro elettronico o le varie piattaforme online.
Per contro, invece, è ancora più pressante per questi alunni la necessità di mantenere il più possibile un rapporto di relazione con le figure educative ed assistenziali di riferimento, permettendo alle famiglie di usufruire dei servizi normalmente erogati.
Contemporaneamente la Consulta ha scritto anche all’assessore regionale alla Salute, alle politiche sociali ed alla disabilità, Riccardo Riccardi per chiedere l’adozione di provvedimenti urgenti nel caso in cui si dovesse presentare la necessità di inasprire le misure per contrastare il Coronavirus.
Oltre alle prestazioni domiciliari in sostituzione oppure in affiancamento a quelle proposte dai centri diurni per disabili, nel caso in cui i centri dovessero chiudere a causa dell’espansione e diffusione dell’epidemia, la Consulta chiede di prevedere specifici protocolli e procedure da seguire nel caso di contagio da Coronavirus all’interno delle strutture residenziali per disabili, gestendo i vari casi senza ricorrere al ricovero in strutture sanitarie esterne.
Inoltre la Consulta chiede alla Regione di provvedere a fornire delle indicazioni e protocolli nei casi in cui si dovesse rendere necessario il ricovero nelle strutture sanitarie esterne, nei reparti di terapia intensiva e pre-intensiva, in particolare per i disabili non collaboranti.
Una prima risposta alla sollecitazione della Consulta è arrivata dall'assessore Riccardi che, a partire dall'11 marzo e fino al 3 aprile, ha disposto “la sospensione su tutto il territorio regionale dell'attività dei servizi semiresidenziali per persone con disabilità e per anziani non autosufficienti”.
“Al fine di garantire la necessaria continuità assistenziale socio-sanitaria, è incentivata l'erogazione di servizi domiciliari sostitutivi con priorità per i soggetti in condizione di maggiore fragilità e bisogno, da organizzarsi a cura degli enti gestori dei servizi semiresidenziali medesimi, all'uopo utilizzando il personale e le risorse a disposizione”.
Servizio di informazioni inserito nel progetto "La salute in casa" sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.